Guido, dall’Italia si è trasferito nell’Isla de Margarita stanco di una realtà che lo ha reso prigioniero

Dalla Puglia a Porlamar per una vita migliore

Guido, dall’Italia si è trasferito nell’Isla de Margarita, a Porlamar, perché stanco di una realtà che lo ha reso prigioniero di una vita stressante, di un lavoro problematico e complesso.

Nell’Isla ha ritrovato la propria libertà ed ha aperto un’agenzia di viaggi, l’ItalCaribeClub, che, non solo organizza viaggi, ma che aiuta anche gli italiani che decidono di abbandonare il proprio Paese, con la speranza cli ricostruirsi una vita migliore, lì dove splende sempre il sole.

Molti di questi italiani provengono dal capoluogo pugliese, come Ciccio di Bari e Lele di Conversano, che hanno deciso di trasferirsi nell’Isla, non vedendo alcun futuro nella città d’origine.

Guido, per quale motivo hai deciso di lasciare l’Italia? E dove vivi attualmente?

Sono sempre stato un sognatore, un romantico, un uomo che nel gergo comune si definisce un “uomo duro”, ma che nello stesso tempo si commuove davanti ad un tramonto, al sorriso di un bambino, ad una poesia, innamorato della vita e del vivere.

Qui ho trovato tutto questo e la libertà di viverlo. Attualmente vivo nell’Isla de Margarita, a Porlamar, in un condominio con accesso diretto al mare, piscina, portineria, negozio, lavanderia e con le finestre di casa mia che sembrano quadri disegnati dal Grande Architetto dell’Universo.

Giornate di cielo blu intenso e notti illuminate a giorno, da una luna ammiccante; mi addormento con il rumore del mare e mi sveglio con il canto inconfondibile dei gabbiani svolazzanti.

In Italia che tipo di lavoro svolgevi?

In Italia, avevo una mia società di costruzioni edili, una società che è cresciuta piano piano.

Si tratta di un’azienda che costruisce e ristruttura palazzi, ville, appartamenti, soprattutto in Toscana, ma anche in Emilia, in Campania, in Lombardia. Le mie giornate erano sempre più o meno uguali tra cantieri, banche, comuni, uffici e milioni di chilometri in auto tra un cantiere ed un altro.

Ed ora di cosa ti occupi?

Sono venuto nell’Isla con la speranza di un cambio di vita e di attività lavorativa, ma non avrei certamente sperato di sentirmi così realizzato in poco tempo; adesso ho un’agenzia di viaggi, che si occupa di portare clienti in Venezuela e di offrire l’opportunità a chiunque di fare una vacanza tranquilla, serena ed economica in un luogo meraviglioso tra spiagge, mare caraibico, localini e ristoranti caratteristici.

A differenza delle altre agenzie di viaggio, l’ItalCaribe Club, così si chiama la nostra azienda, riesce ad entrare così in confidenza e in amicizia con i propri clienti che la vacanza dell’uno è come se fosse la vacanza dell’altro.

Siamo alla continua scoperta, insieme ai nostri clienti, di angoli del Paese che viviamo insieme, di emozioni nuove e diverse ogni giorno.

Non dovendo poi sopportare costi di gestione alti come altri tour operators, riusciamo a proporre pacchetti vacanza altamente competitivi e ad offrire i soliti pacchetti delle altre agenzie con un ribasso concreto del 30-40%.

Che tipo di clientela si rivolge a te? E che tipo di servizio offri?

La clientela che si rivolge a noi è molto varia, sia per età che per regione di appartenenza, con un unico comune denominatore: la consapevolezza che il Sud America ha i suoi ritmi, le sue abitudini, le sue contraddizioni.

Chi viene qua con noi si affida a noi completamente o quasi, deve solo pensare a divertirsi, a godere delle bellezze del Paese e della sua gente; niente preoccupazioni, nessuna paura, nessun tipo di domanda che non abbia una risposta sicura, decisa, affidabile.

Negli ultimi tempi, probabilmente in seguito ad una situazione politica che per molti è ormai incomprensibile, il nostro lavoro si è arricchito autonomamente di una clientela che non ci aspettavamo: i fuggitivi, come ormai sorridendo, li chiamiamo noi.

Noi siamo fuggiti da un Paese che non sentivamo più capace di darci un tipo di vita ed una condizione di vita consono alle nostre tradizioni ed aspettative e, con vari messaggi e racconti sui media, non ultima un’apparizione alla trasmissione “Ballarò” di un paio di mesi fa, siamo riusciti a trasmettere tutto questo in maniera sincera e chiara.

Questo ha avuto come risultato, ripeto inaspettato, il fatto che molti giovani alla ricerca di una collocazione nel mondo del lavoro e molti anziani pensionati, alla ricerca di una vita serena anche economicamente oltre che dal punto di vista sociale e climatico, si siano rivolti a noi in cerca di un consiglio o semplicemente di una spinta di una sicurezza per fare questo passaggio tante volte sognato.

E’ ormai la fase del nostro lavoro che ci dà maggiori soddisfazioni: sentirsi ringraziare da un ragazzo che vive felice e costruisce la sua vita o da un pensionato che vive sereno camminando sul mare incontaminato di queste parti e si gode la ultima parte della sua vita veramente con la luce del sole in fronte, per noi non ha davvero prezzo.

E’ una soddisfazione immensa di cui l’aspetto economico è la parte che in realtà ci interessa meno; ormai ci adoperiamo in tutto e per tutto come se la richiesta partisse da un fratello più giovane, da uno zio, da un nonno, comunque da uno di famiglia.

E i nostri nuovi amici lo percepiscono in maniera chiara; nasce così una sinergia di intenti che per noi assomiglia molto più ad una soddisfazione personale che ad un lavoro.

Mi hai detto che hai diversi clienti anche nel barese. Come sono riusciti ad entrare in contatto con te? E che tipo di riscontri stanno ottenendo in Venezuela?

Questo è dovuto essenzialmente alla casualità. E al passa-parola; segno tangibile di un lavoro ben fatto e di aspettative confermate da parte nostra. Questo, sia che si tratti di una semplice vacanza sia che si tratti di un vero e proprio trasferimento.

Ricordo ancora un ragazzo che si fa chiamare Ciccio, di Bari, venuto qui in vacanza con noi circa un anno fa; si è trovato bene al punto che lo stiamo aspettando da un giorno ad un altro, perché ha deciso di venire per rimanere e lavorare con noi; oppure di un uomo con moglie e figlio, Lele, di Conversano, che sta aspettando i permessi necessari per trasferirsi nell’Isla e continuare la sua vita in un Paese che, per sua stessa ammissione, sente suo molto più che la natia Italia.

Dopo la grave crisi che ha colpito il Venezuela, cosa ha ancora da offrire questa terra?

Qui non esiste nessuna crisi! La gente vive bene, produce, ha il suo lavoro e spende ciò che guadagna.

Le tasse non sono una voce che preoccupa il bilancio familiare e tutto quello che viene prodotto, viene speso e rimesso in circolo, generando altro lavoro ed altra ricchezza. I negozi sono pieni, i ristoranti lo stesso, le coppie comprano casa e fanno figli, tutti quelli che vogliono un lavoro lo trovano.

Il Paese è ricchissimo di materie prime, come petrolio, oro, gas, diamanti e pietre preziose.

Il turismo è una fonte di guadagno costante; la politica con le sue contraddizioni è una politica che si occupa di anziani e poveri.

Il paese ha moltissimo da offrire per un europeo: una casa con due camere da letto costa circa 50mila euro, la benzina costa solo un centesimo di euro al litro, la bolletta elettrica mensile si aggira intorno ai 6 euro, la spesa per quattro persone circa 300 euro mensili e così via.

Qui con un reddito di mille euro al mese, si vive ancora molto bene senza nessun tipo di privazioni e di preoccupazioni; la possibilità esiste ogni giorno, basta avere voglia e tempo per poterla cogliere al volo.